Avete una piccola media impresa e pensate di intraprendere un processo di trasformazione digitale? Ne avete sentito parlare, magari, ma non sapete bene cosa stia a significare e cosa si intenda davvero quando si usa il termine trasformazione digitale?
Ebbene, si tratta di un vero e proprio processo capace di cambiare la vita e, di riflesso, la produttività di un’impresa, piccola, media o grande che sia, in realtà.
Proviamo a fare insieme il punto della situazione e a schiarirci le idee, così da capire al meglio il fenomeno.
Trasformazione digitale cos’è
Sciogliamo il primo dubbio, chiarendo prima di tutto che quando si parla di trasformazione digitale vuole intendersi quel processo di integrazione delle tecnologie digitali che coinvolge tutti gli aspetti del business.
Tale fenomeno comporta un cambiamento significativo e un potenziamento in materia di tecnologia, operazioni, cultura e produzione di valore.
In sostanza, consiste nella trasformazione delle organizzazioni, che coinvolgono processi, flussi informativi e modelli di business pensati per cogliere le opportunità date dalle nuove tecnologie e dai nuovi sistemi di comunicazione.
Anche se l’integrazione delle nuove tecnologie comporta dei rischi rispetto all’utilizzo dei vecchi sistemi ormai consolidati, è vero anche che i vantaggi da essa derivanti sono molto più consistenti.
In un’epoca in cui la tecnologia avanza rapida e si reinventa ogni giorno, l’impresa deve essere capace di stare al passo, puntando a trasformare in modo significativo e radicale i propri modelli e i propri processi interni, adeguandoli agli sviluppi e al progredire del mondo circostante.
Non è ammessa la possibilità di restare indietro: l’esigenza cardine di un’azienda è quella di stare costantemente al passo con lo sviluppo, in particolare con quello tecnologico.
Una trasformazione in questo senso comporta lo spostamento dell’attenzione dell’impresa verso l’edge e verso i data center più performanti che siano in grado di supportarlo.
Il tutto, ovviamente, si accompagna ad un abbandono della tecnologia legacy, che si rivela più costosa da manutenere e gestire.
In sostanza, si tratta di un completo cambiamento della cultura aziendale, necessario per far fronte all’accelerazione che deriva dalla trasformazione aziendale.
Si parla di trasformazione digitale già da un ventennio, almeno, ma il suo significato ha subito variazioni sostanziali nel corso degli anni.
Per molto tempo, il concetto di trasformazione digitale è stato utilizzato come equivalente rispetto a quello della digitalizzazione.
In seguito, è stato assimilato a quello delle trasposizione e trasformazione dei formati tradizionali di dati in un formato che fosse idoneo all’archiviazione digitale.
Di certo non è un aspetto secondario questo, tuttavia non è del tutto esaustivo del fenomeno di trasformazione digitale: questa nasce dalla digitalizzazione, ma non si esaurisce con questa.
Infatti, le aziende hanno presto intuito come sfruttare i dati digitalizzati e hanno elaborato specifici processi, che hanno portato ad incrementare in modo esponenziale l’avanzare della velocità dello sviluppo tecnologico.
Ecco, allora, che l’esigenza di adattarsi al cambiamento così da restare competitivi sul mercato si è resa davvero incalzante.
Perché adeguarsi alla trasformazione
In questo quadro di avanzamento tecnologico, sono sempre di più, praticamente tutte, le aziende e le imprese che stanno sostituendo le proprie tradizionali interazioni con esperienze digitali innovative, basate sul progresso tecnologico.
Nella maggior parte dei casi, ciò avviene per “sopravvivenza” più che per scelta autonoma. Non è più possibile resistere ed essere competitivi sul mercato se non ci si adegua ai cambiamenti che lo interessano.
La sorte inevitabile di un’impresa incapace di adattarsi al nuovo soggetto consumatore digitale sarebbe il fallimento: il mercato vuole esperienze digitali efficienti.
È proprio questo l’obiettivo della trasformazione che stiamo esaminando, ossia quello di considerare ogni singolo aspetto che interessa un’azienda e di studiare come modernizzare ognuno di essi, in modo che vi sia un’evoluzione lineare che proceda di pari passo rispetto alla tecnologia.
Questa trasformazione segue una serie di step, ognuno dei quali rappresenta un tassello da incastrare perfettamente con gli altri.
Gli obiettivi attraverso cui si compie la digital transformation sono:
- miglioramento dei processi: la tecnologia più recente permette di automatizzare i processi interni alle aziende, redendoli più semplici ed eliminando gli intermediari presenti nei processo più articolati; in questo modo, viene accentuata e migliorata l’agilità dell’azienda, ma anche la sua capacità di servirsi in modo più efficace del capitale umano;
- individuazione di nuovi flussi di profitto: grazie alle nuove tecnologie sviluppate, è possibile sfruttare meglio le tecnologie emergenti, così da aumentare il numero di sbocchi redditizi per l’azienda;
- rendere le esperienze dei singoli clienti più personalizzate e coinvolgenti: i clienti vogliono un’azienda capace di ascoltarli e di soddisfare le proprie specifiche necessità ed è proprio in tal senso che si è evoluta la tecnologia; le aziende hanno bisogno di feedback da questi, in modo da testare in modo proficuo le nuove tecnologie adottate e da adattarsi ad esse in modo completo.
Fasi della trasformazione
Perché si possa mettere in atto una trasformazione digitale, bisogna prima di tutto considerare come non esista un percorso da seguire ed efficace allo stesso modo per tutte le imprese.
Al contrario, questo processo si differenzia da azienda ad azienda, pur incentrandosi su alcuni passaggi centrali.
Tanto per cominciare, per intraprendere in modo costruttivo un percorso del genere è necessario predisporre un piano che sia adatto alle esigenze e alla struttura dell’azienda e che si basi su una strategia di breve e lungo termine, con tappe intermedie finalizzate alla piena digitalizzazione.
Questa deve pensare in quale modo vuole evolversi e a quali siano le nuove tecnologie più idonee a tale scopo, considerando quali siano le risorse a sua disposizione e valutando quali di queste dedicare all’opera di modernizzazione complessiva.
Conseguenza di ciò può essere anche una ridefinizione delle priorità dei progetti e una riorganizzazione aziendale, che tenga conto delle lacune individuate e che potrebbero ostacolare il processo di trasformazione.
Un radicale cambiamento delle struttura organizzativa aziendale può aversi solo con un solido approccio e un metodo e degli strumenti adeguati.
Altro punto necessario dal quale passare è la formazione dei dipendenti.
Questi, infatti, devono essere istruite all’uso delle tecnologie emergenti, così da conferire loro una certa padronanza e dimestichezza con esse.
Può essere una fase particolarmente delicata e complessa, in quanto sistemi e procedure apprese dai dipendenti devono essere rivoluzionati: se nei modelli di business tradizionali, i dipendenti di un’impresa si trovavano ad imparare specifici sistemi e ad utilizzarli per un lungo periodo di tempo; oggi, invece, devono confrontarsi e tenersi al passo con l’evoluzione dei processi utilizzati nel proprio lavoro, così da renderlo più efficiente.
Infine, ulteriore step consiste nell’abbandono della tecnologia legacy: mantenere una tecnologia datata, poco produttiva e non capace di supportare l’esperienza digitale di cui necessita il mercato comporta un’enorme spesa in termini di denaro.
Pur comportando spese e impegno particolari, è sempre meglio aggiornare la propria tecnologia piuttosto che mantenerne in vita una obsoleta, che rallenta l’azienda, sprecando risorse utilizzabili in modo più produttivo.
Insomma, in termini di customer experience e capacità di analisi dei dati, la digital transformation si rivela essenziale per ogni azienda che voglia restare sul mercato.
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